Street Art Acquedolci presenta Giovanni Dallo Spazio – Intervista

di Dominga Carrubba - L’evento “Street Art Acquedolci” 2022 è stato impreziosito anche dall’opera di Giovanni Dallo Spazio, visual artist eclettico…

Street Art Acquedolci presenta Giovanni Dallo Spazio – Intervista

Street Art: Complesso di pratiche ed esperienze di espressione e comunicazione artistico-visuali che intervengono nella dimensione stradale e pubblica dello spazio urbano…

Questa è la definizione della street art che si legge nell’Enciclopedia Treccani.

Si accenna ad espressione e comunicazione artistico-visuale, così comprendendo anche il graffitismo e il writing.

La street art potrebbe considerarsi come una forma d’arte di sintesi delle due pratiche?

In effetti, graffitismo e writing sono caratterizzati da forme e tecniche diverse, in particolare nel lettering, ovvero nella scelta dei caratteri nel testo pitturato.

Se negli anni Settanta la sottocultura dei ghetti nelle città americane, conosciuta come la Hip-hop, produsse il primo graffitismo roboante le discriminazioni socio-culturali in cui versavano i neri e i latinos a ritmo del cosiddetto “bombing” - vale a dire bombardare le mura con le bombolette spray e lasciare la propria firma in un tag – allora il writing introduce lo stile nella ricerca di un lettering che possa tradurre l’immagine pensata in elemento figurativo oppure astratto.

Ad esempio, si pensi alla giocosità con il bubble style, alla freddezza asettica del computer style oppure alla complessità interpretativa del carattere wild style.

Il writer diventa artista negli anni Ottanta, quando i tags sottoscrivono letterings strumentali ad una forma d’arte visuale e accessibile a cielo aperto, veicolando messaggi trasversali con forme e colori.

L’arte di Giovanni Dallo Spazio rappresenta tutto questo, che non a caso si definisce visual artist nello sperimentare e coniugare le diverse discipline visive.

I colori bianco e nero campeggiano nella composizione pittorica dell’opera realizzata da Giovanni Dallo Spazio ad Acquedolci.

Alla semplicità coloristica si accompagna la dinamicità delle forme in contraltare alla fissità della persiana, che appare non un elemento estraneo ma complementare allo scenario astratto.

La persiana rimane al centro, anch’essa in bianco e nero, fra il murales e due cerchi con sfondo nero ed una stella di colore rosso, così come rossa è anche la linea che interrompe il labirinto gestuale del murales disegnato.

L’intervista

Come nasce la sua passione per la street art?

Dipingo da diversi anni, ho iniziato facendo graffiti per poi evolvere verso un linguaggio diverso.

Come tanti ragazzi adolescenti avevo trovato nei graffiti la sfera che mi rappresentava ed in cui incanalare il mio bisogno di riconoscermi in qualcosa

Nato come writer, negli anni ho sperimentato ed ampliato tecniche comunicative e visive, diventando un artista multidisciplinare.

Il muralismo rappresenta ancora un punto focale della mia ricerca, nel frattempo realizzo dipinti, lavori grafici ed installazioni site-specific.

I miei lavori da studio sono puliti, dinamici ed essenziali; una sintesi fra gestualità, colore e spazio.

Comunicare oppure “fare arte” è condivisione?

Non vincolandomi ad un soggetto, dipingo quello che sento adatto al contesto o al luogo, ricercando equilibrio visivo e cercando di inserire armonicamente il disegno sull'architettura e nel contesto che lo devo accogliere.

Dall'ambiente circostante raccolgo i colori, il peso, la disposizione nello spazio

Quali tecniche e quali colori predilige per i suoi murales?

Utilizzo principalmente pitture murali e vernici spray

Quale messaggio viene veicolato con l’opera scelta per la Street Art 2022 ad Acquedolci?

Non c'è un messaggio preciso, perché ho cercato di trovare armonia con lo spazio circostante, con forme e segni tipici del mio linguaggio.

Se l’arte astratta è tout court libertà d’espressione e comunicazione,  senza manifesti messaggi che orientino l'immaginazione dello spettatore, allora si può accostare la street art ad una passeggiata senza meta.