Spazioquattro espone la fotografia di Rocco Luvarà
“Degrado in arte" è la Mostra Fotografica di Rocco Luvarà sulla degassifica ex SMEB, spazio creativo per writers. Un luogo mai visto dai messinesi, ma da sempre al centro di analisi ambientali...

La mostra “Degrado in Arte”, che si inaugurerà sabato 27 maggio nei locali dell’Associazione Culturale Spazioquattro, è una presa di visione di un territorio tanto bello quanto degradato; l’ex degassifica SMEB di Messina. Il fotografo Rocco Luvarà, nel 2016, ha avuto l’occasione di entrare nello spazio industriale, in parte bonificato ed è rimasto fulminato da ciò che si presentava davanti ai propri occhi.
Le strutture in ferro, abbandonate alla ruggine, erano state usate dai writers come tele per la realizzazione di opere d’arte moderna.
“Degrado in arte” rappresenta una novità nel panorama culturale delle arti visive perché Luvarà riesce a mantenere contemporaneamente in equilibrio ben quattro punti di vista: la documentazione storica e oggettiva; la ricerca estetica; il diario delle proprie emozioni; la strada purtroppo non battuta del possibile recupero funzionale dell’area che venga rigenerata senza tradirne la memoria.
È la giornalista Cristina Provenzano che, in catalogo, contestualizza e descrive il luogo che l’artista Rocco Luvarà cristallizza nella memoria collettiva:
“Partiamo innanzitutto dalla definizione: cosa significa degassare? Il verbo, utilizzato nell'ambito di studi dell'ingegneria chimica, letteralmente indica il procedimento di graduale eliminazione di gas disciolti nei liquidi.
Il caso che ha coinvolto Messina ormai è emblematico per rappresentare gli sviluppi negativi di un processo che, da portatore di un beneficio, si è tramutato in un vero e proprio ecomostro.
A San Raineri, ben più nota come zona falcata, rinomata per sua la grande rilevanza archeologica, qualche anno fa sorgeva la Degassifica Smeb (SMEB Cantieri Navali, industria storica della città, fino a pochi decenni prima punto di riferimento nazionale nel settore della cantieristica navale, riparazioni navali e carpenteria).
Dell'insediamento industriale sorto negli anni Ottanta, costituito da centinaia di tubi che pompavano benzina erogata dalle navi, rimane solo il ricordo. I pochissimi interventi eseguiti negli anni passati non sono bastati per programmare un piano di intervento adeguato, nonostante le numerose promesse; molto ancora deve essere fatto per restituire la luce ad un luogo che di artistico e di romantico sembrava non avere più nulla”.
“Luvarà - scrive il critico Massimiliano Reggiani - vede germogliare, attraverso l’arte, nuova vita nella terra inquinata, nell’enormità degli spazi funzionali destinati alla compressione, allo stoccaggio, alla lavorazione; i grovigli dei tubi legano l’intero corpo di fabbrica; le cisterne sono immense cattedrali, grotte, antri, rifugi bui, uteri di metallo, dalla cui sommità ci guarda benevolo un occhio di cielo.
Chi è entrato, valicando senza permesso il confine tra spazio pubblico e spazio rubato alla collettività, non lo ha fatto per vandalizzare: i dipinti acrilici spruzzati con le bombolette hanno creato una rete solidale di mostri e cittadini, di figure senza nome, espressioniste e sgraziate, ma allo stesso tempo libere e serene”.
La fotografia d’arte assume così un nuovo e più profondo significato: oggetto di bellezza, testimonianza di una realtà che scompare, monito a cambiare scelte già definite aprendosi ad una sensibilità più inclusiva e capace di mantenere la memoria di ciò che, nel bene e nel male, siamo stati.
In questa mostra i visitatori potranno rendersi conto di come un luogo che si affaccia in uno dei paesaggi più suggestivi al mondo, da molti anni congelato alla fruizione dei messinesi, è stato per lungo tempo uno spazio di espressione artistica per molti giovani.
Molte delle strutture e delle opere immortalate da Luvarà oggi non esistono più e quello che resta è uno spazio inutilmente vuoto che, come dice il fotografo, invece di essere distrutto poteva essere riconvertito e diventare un polo di espressione artistica all’aria aperta.
La mostra “Degrado in Arte”, che potrà essere visitata fino a domenica 4 giugno 2023, vuole essere quindi un richiamo verso una più attenta valorizzazione del nostro territorio che, con arditi progetti di rivalutazione, potrebbero divenire fonte di ricchezza culturale.
Allestita nei locali di via Ghibellina 120 a Messina, la mostra è realizzata con più di 30 fotografie ed è accompagnata da un catalogo che contiene oltre 120 scatti in bianco e nero e a colori.
Gli orari di apertura sono, dal lunedì al sabato dalle ore 17.00 alle 20.00 e domenica dalle 10.30 alle 12.30.