VI Edizione di Schegge d’Arte in percorsi emozionali
di Dominga Carrubba - Dal 31 luglio all’11 agosto San Piero Patti ha ospitato la VI Edizione di Schegge d’Arte, confermando il carattere poliedrico dell’arte come veicolo di bellezza e riflessione…

Nel segno dell’eredità culturale di greci, romani, bizantini, arabi e normanni, l’antico borgo di San Piero Patti, affacciato sulle 7 sorelle dell’arcipelago eoliano dalla vallata del Timeto in mezzo ai monti Nebrodi, è tornato ad essere lo scenario naturalistico e architettonico della mostra di pittura, scultura e fotografia in Percorsi di pietre emozionali per Schegge d’arte, l’Associazione Culturale che nasce a San Piero Patti nel 2011 dalla volontà di due artisti locali, Milo Floramo e Antonino Schepisi.
Alla VI Edizione di Schegge d’arte il Convento dei Carmelitani Calzati è diventato un percorso suggestivo attraverso il quale si forma un nonluogo inclusivo nell’accezione del sociologo Marc Augè.
I nonluoghi non sono identitari, ma fluidi, provvisori, surmoderni, non abitati da nessuno ma transitati da chiunque nell’anonimato ascolti i messaggi universali dell’arte, la sola protagonista che parli durante l’itinerario che inizia dal chiostro del Convento, risalente al 1566, lungo la scala interna fino al primo piano dove il silenzio anima gli ambienti un tempo destinati alle cellette, alle sale e ai larghi corridoi frequentati dai frati carmelitani.
Oggi il Convento rinascimentale è un luogo al servizio della collettività, ospitando attività culturali tra le quali le iniziative promosse dall’Associazione Culturale Schegge d’arte il cui obiettivo principale è orientato alla conoscenza dell’opera d’arte, all’insegnamento delle tecniche artistiche e all’educazione di bambini, adulti, diversamente abili e chiunque ne sia interessato, per i quali svolge periodicamente, presso la propria sede, stage e corsi, sia teorici che pratici, di scultura, pittura, grafica, restauro, ecc., nonché attività di laboratorio differenti all’interno delle istituzioni scolastiche.
Schegge d’arte in percorsi di pietre emozionali
Tra gli obiettivi raggiunti da Schegge d'Arte vi è la creazione sul proprio territorio di un piccolo museo a cielo aperto, dal titolo "Percorsi di Pietre Emozionali".
Si tratta di un percorso composto dalle sculture realizzate durante i Simposi di Scultura promossi dall'Associazione stessa, nei suoi sette anni di attività, sotto la guida del prof. Piero Marchetti, docente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Si possono definire Simposi esperienziali, considerata la possibilità per la cittadinanza di assistere ai lavori di realizzazione all’ingresso del Paese, in una strada di passaggio, dove chiunque potesse essere avvolto dalla polvere d’arte.
Le opere, realizzate in pietra arenaria dei Nebrodi, impreziosiscono l'intero territorio di San Piero Patti, divulgando tematiche, tecniche e culture diverse grazie alla partecipazione di artisti provenienti da tutto il mondo.
Il “silenzio” in Schegge d’arte
La VI Edizione di Schegge d’Arte è dedicata al “silenzio” quale stato d’animo, strumento di difesa, linguaggio di protesta, compagno di solitudini, fragile corazza di parole soffocate, alveo di vita da tutelare, ascoltare, riconoscere.
«[…] Le due stanze ci riportano ora, ad un tempo
“amniotico” di silenzio d’acqua primordiale
e al suo richiamo alla madre;
ora all’aria come vortice di profumi, di onde
acri di mare e di ulivi, soffio vitale verso
l’evoluzione di sé stessi.»
(Anna Parisi)
La VI Edizione di Schegge d’Arte vuole lasciare un messaggio che non smette di coinvolgere le coscienze: avere cura della vita, non fermando il passo di alcuno che inciampi contro la guerra con armi, tra linguaggi e religioni, tra uomo e donna.
La cultura presente è la conseguenza di radicati pregiudizi che ricadono sul rapporto impari tra uomo e donna, che resta “indifesa” mentre la propria libertà si dematerializza, come vuole esprimere la scultura “Indifesa” di Antonio Schepisi.
Alla mostra Percorsi di Pietre Emozionali – Il silenzio hanno partecipato gli artisti:
Sezione Messico - Studenti dell’Istituto Gardner Kinder - scuola messicana
Lyla Camila Castillo Huerta; Maia Angelica Esparza Cantu; Ana Sofia Vázquez Calcáneo; Marcial Ramses; Juarez Hernández; María Vinicia Marcano Brito; Ximena Martínez González; Camila Soe Ortiz Solano;
Jimena Elisabet Garza Ramirez; Jesús Joel Ovando Santos; Naomi Cineret Ovando Santos;
Indajani Torres Paredes; Romina Trejo Cruz; Marina Cobá Acevedo; Denis Marquez Alvarez;
Isabella Heredia Palafox; Mia Fernanda Mata González; Karen Samantha González Castillo;
Nicole Andrade Delfin; Marian Avalos López; Danna Aco Alba; Constanza Morales Rosas
Artisti:
Diego Rendón Cerpa; Adda Luz Jáuregui Leòn; Diana Aquino Lozada; Mariela Villalvazo Capetillo;
Gabriela Alejandra Aguilar Uc.; Tereso; Jhony Izquierdo; Araminta Ortega; Arelí Paola Jiménez Góngora;
Dayra Ruz Instagram; Lululosa
Sezione Italia - Artisti
Antonino Schepisi; Milo Floramo; Francesca Calabrò; Anna Parisi;
Giacinta Fazio; Sandra Dell’Omo; Ross; Cristina Tranchida
Installazione di Sabrina Busà
L’intervista
Abbiamo incontrato l’artista siciliana Sabrina Busà, che collabora con l’Associazione “Schegge d’Arte” e fa parte della Galleria d’Arte “La Bruja” di Maravatio Michoacàn – Messico ideatrice dell’installazione “Scarpette rosse”.
Passato e presente coniugati all’unisono in un tempo infinito: violare la libertà della donna.
Quali le radici culturali? E da quali riflessioni deriva la sua installazione?
Solo acquisendo la conoscenza si possono eliminare ingiustizie, pregiudizi e stereotipi di cui le donne sono state vittime nel corso dei secoli. La donna è anzitutto una forma, per il pittore.
È il simbolo della figurazione di tutti i tempi. È alla forma che l’artista consegna il giudizio estetico dell’arte, rappresentazione compiuta di un accettato soggetto e del suo ruolo.
La donna come mito, ma anche come essenza di vita, compagna, modella, fonte di inesauribile ispirazione artistica. Inoltre, da questo nasce una mostra che esplora la femminilità assoluta, quella che storicamente è emersa agli occhi dell’umanità, della scienza, della psicoanalisi.
La mitologia greca conferisce alla donna-dea una dimensione irraggiungibile, mentre la mitologia romana la rende più “umana” e meno potente rispetto alle divinità maschili.
Nel Medioevo assistiamo ad una prevaricazione nichilista.
Soltanto a partire dal Cinquecento una lenta ma progressiva apertura nei confronti della donna.
È però solo con Freud e con lo studio della psicanalisi che l’universo femminile viene indagato e scoperto in tutte le sue molteplici forme.
Questa installazione vuole sensibilizzare e sottolineare la fragilità del mondo femminile, di tutte quelle donne violentate nel corpo e nell’anima. Un’opera fortemente simbolica pensata e realizzata per promuovere la cultura del rispetto e della non-violenza sulle donne.
Quale significato assume la lunga striscia di carta con la riga rossa al centro? Un percorso che porta a tante scarpette rosse.
Contrastare la violenza di genere diffondendo una cultura delle differenze.
Le Scarpette Rosse, nate nel 2009 da un’idea dell’artista messicana Elina Chauvet, come installazione per denunciare gli abusi sulle donne e il femminicidio. Sono da allora diventate il simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere.
Un’installazione di forte impatto: scarpe di donna di colore rosso o dipinte di rosso sistemate per le strade della sua città.
La fragilità della carta si può paragonare alla fragilità di una donna, di una vita spezzata in un attimo di follia.
Il filo conduttore dell’opera è questo segno rosso che porta lo spettatore a seguirlo, arrivando alla fine dove un mucchio di scarpe lo porta a riflettere da che parte stare.
L’arte può suggerire da quale parte stare?
L’arte può e deve diventare uno strumento per sensibilizzare il pubblico.
«[…] Ti meriti un amore che ti ascolti quando canti,
che ti appoggi quando fai il ridicolo,
che rispetti il tuo essere libera,
che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere […]».
(Frida Kahlo)
Ecco il valore del silenzio evocato dalla mostra Schegge d’Arte 2023.