La Collettiva “Tre cArte” alla Fundación Pedro Cano
Dal 15 Ottobre al 5 Novembre 2023 la Fundación Pedro Cano, nella Sala delle Mostre Temporanee, propone la mostra “Tre cArte” degli artisti italiani Concetta De Pasquale, Marica Fasoli e Paolo Medici, a cura di Giorgio Pellegrini...

Se, come dice Pedro Cano, non c'è Artista al mondo che, almeno una volta, non abbia tenuto in mano un foglio di carta di Fabriano, è anche vero che il rapporto tra Arte e Carta è di fatto una relazione indissolubile.
Un foglio di carta bianca, delicato e tenace, rappresenta da sempre lo spazio migliore su cui la creatività di un artista atterra e prende forma, diventando in questo modo patrimonio di arte visiva condiviso con quanti avranno occasione di ammirarlo.
Il progetto Tre cArte si propone di indagare alcuni ambiti di questo rapporto plurisecolare attraverso il lavoro di tre artisti italiani contemporanei di notevole reputazione internazionale che esprimono su carta, in modo del tutto originale, la propria cifra stilistica: Concetta De Pasquale, Marica Fasoli e Paolo Medici.
L'esposizione organizzata dalla Fundación Pedro Cano, a cura di Giorgio Pellegrini, propone nella sua sede
di Blanca (Murcia - Spagna), la mostra Tre cArte con opere contemporanee realizzate rigorosamente su carta mediante tecniche molto originali; si passa dall'utilizzo creativo di carte nautiche sulle quali l'artista traccia immaginarie e iperboliche rote esistenziali, alla strutturazione e destrutturazione di origami in una sorta di loop risonante tra entropia ed entalpia artistica, per arrivare all'impalpabile rilievo del frottage che accoglie anche nella terza dimensione le più concrete o sognanti urgenze espressive dell'autore.
Di fatto tre intense esperienze creative, iperboli artistiche che muovono da vissuti e posizioni concettuali anche lontanissimi per poi avvicinarsi e convergere fin quasi ad intersecarsi sul piano del foglio di carta dove prendono forma, e subito dopo divergere nettamente, inseguendo ciascuna uno dei tre assi “carte...siani” che traggono origine nel centro dell'infinito spazio dell'arte, affermando con orgoglio la propria unicità.

Concetta De Pasquale
Note biografiche (sintetiche)
Concetta De Pasquale, nasce a Salò (BS) nel ‘59, si laurea in Lettere Moderne specializzandosi in Storia dell'Arte
all’Università di Urbino. Successivamente si laurea in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, dove frequenta gli studi degli scultori Fausto Melotti e Nanni Valentini, suoi maestri nell’uso minimale e rigoroso della
materia. Dopo le prime esperienze con materiali diversi, la sua attenzione si ferma sulla carta che diventa supporto
privilegiato per una pittura organica essenziale ed intima che indaga il corpo nella sua doppia valenza, fisica e
spirituale. La sua è una pittura visionaria che scaturisce dall’esperienza che il proprio corpo compie incontrando
direttamente la carta, segni, impronte e tracce di una esperienza che prima di essere pittorica è mentale e spirituale.
Negli anni il suo percorso artistico si fa sempre più intenso arricchendosi, durante i suoi molteplici viaggi, di importanti scambi artistici con personalità di spicco nel mondo dell’arte e della cultura, scrittori, architetti, fotografi, registi e musicisti, con i quali intraprende un dialogo creativo realizzando in team libri d'arte, spettacoli, performance ed installazioni. Dopo gli anni di insegnamento al Liceo Artistico, oggi vive e lavora nel suo studio sul mare, in Sicilia, intraprendendo spesso viaggi in barca a vela come “Pittrice di bordo” per realizzare personalissimi taccuini di viaggio e per tracciare rotte reali e immaginarie su vecchie carte nautiche. Dal 1979 ad oggi ha esposto in spazi pubblici e gallerie private in Italia e all’estero: Stoccolma, Lisbona, Parigi, Nizza, Principato di Monaco, Londra, Madrid, Strasburgo, Budapest, Bruxelles, Berlino, Lugano, Dubai, Indonesia.
Per la città di Messina nel 2010 ha progettato e realizzato una scultura monumentale “L’abbraccio dell’Angelo” commissionatale dal Comune per la piazza del Teatro Vittorio Emanuele. E’ stata invitata a prendere parte a Residenze d’Artista e a partecipare a Rassegne d’Arte internazionali come, la Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea a Firenze nel 2003 curata da John Spike; Le avventure della forma nel 2012, curata da Marco Moretti alla Fondazione Terre Medicee di Seravezza; al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia, e nel 2015 ad Artisti di Sicilia e all’ Expo di Milano curate da Vittorio Sgarbi; a BIAS curata da Chiara Modica Donà dalle Rose nel 2018 e 2020 - Palermo, Sicilia, Venezia, Egitto, Israele.
Nel 2019 è stata invitata ad esporre le sue opere all’Istituto Idrografico della Marina Militare e al Salone Nautico Internazionale di Genova da Swiss Logistcs Center e ContainerLab che hanno curato la sua partecipazione anche nel 2019 e nel 2021 a WopArt works on paper a Lugano e ad Azimut - Milano nel 2022 e la sua recente grande mostra Viaggio a Tetde presentata da Luca M. Venturi allo Spazio Arte in Chiasso, Svizzera nel 2023. Ha partecipato recentemente alla 59° Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia con il progetto PostUmano Reliquie in viaggio, nell’ambito del Padiglione San Marino. Nel 2023 è stata invitata dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Jakarta, ad esporre al Museum Pasifka di Bali e al Sulasar Sunaryo Art Space di Bandung con la sua personale “The Breathing ea”. Sue opere sono presenti in Musei e in importanti Collezioni pubbliche e private in Italia e all’Estero.

Concetta De Pasquale
Marica Fasoli nasce a Bussolengo (Vr) nel 1977. Dopo essersi diplomata nel 1995 come insegnante di Lettere al Liceo Accademia Artistico Statale di Verona, sezione Accademia, nel 1997 si specializza in Conservazione e Manutenzione manufatti artistici su tavola e tela con lode dagli Istituti Santa Paola di Mantova. Nel 2006 consegue anche la specializzazione in Anatomia Artistica presso l'Accademia “Cignaroli” di Verona dove, dall’a.a. 2016/2017, tiene il corso di pittura iperrealistica.
Vincitrice dei premi speciali Vergani e Sug@r(t)House all'Arteam Cup 2018, il Lefranc & Bourgeois Prize a Paratssima Torino 2017, Coppa Luigi al Premio Nocivelli 2016 e il Toniolo Premio Fondazione nel 2011. Ha partecipato a WopArt Lugano, Context Art Miami e Art Miami, presso Yia ArtFair a Parigi, ad Art New York, Art Wynwood, Art Verona e GrandArt a Milano. Ha esposto alla 54a Biennale di Venezia a Villa Contarini (Padiglione Veneto/Italia) e al Palazzo della Permanente di Milano per il Mondadori Art Award nel 2011, e in numerose sedi istituzionali tra cui quella Internazionale Museo della Musica di Bologna, Fondazione Sandreto Re Rebaudengo di Torino, Museo Pecci di Prato, Mambo Villa delle Rose a Bologna, Musei di Santa Giulia a Brescia, Rocca Paolina a Perugia, Casa del Mantegna a Mantova, Casa Testori a Novate Milanese, MAM a Gazoldo degli Ippoliti, Museo dello Zucchero a Bel Monferrato e GAM di Catania. Una sua opera è stata utilizzata per la copertina dell'ultimo libro di Timothy Radclife, un best seller internazionale. Vive e lavora a San Giorgio In Salici (Verona, Italia).
L’originaria ed elaborata architettura, fatta di una complessa e laboriosa costruzione manuale di ripiegature, che
caratterizza gli origami viene decostruita dall’artista, dopo averli realizzati, dispiega la carta su una superficie
bidimensionale, sottolineando con tocchi di pittura l’intricato reticolo di linee e angolature, la morfologia della texture di luci ed ombre, definite dai rifessi chiaroscurali dei rilievi, creati dalle ripiegature di questa pratica orientale di delicata raffinatezza; oppure riproduce la consistenza plastica e tridimensionale degli origami nella sua forma
compiuta nella trama di segni, linee strutturali e compositive che la piegatura ha lasciato impressi sulla carta, ormai
distesa, dipingendoli a olio sulla tela, con un virtuosismo tecnico calligrafico e descrittivo nella resa della realtà
fenomenica che deriva dalla sua specializzazione in Anatomia Artistica e dalla esperienza nel restauro dei dipinti a
antichi, tra i quali gli affreschi di scuola giottesca danneggiati dal terremoto nella Basilica di Santa Chiara ad Assisi.
La carta è per l'artista una sorta di mappa geografica dove si dispiegano e si definiscono le tracce della lavorazione di
ripiegatura che ha subito per trasformarsi in origami, così come i tratti fisionomici di un volto, le rughe, gli ispessimenti della pelle sono testimonianza della vita vissuta da un uomo.
Ma gli origami dell’artista vengono decostruiti, dispiegati il processo della sua nascita viene riavvolto all’indietro per
rivelare la sua essenza più pura, la sua anima, così come l’infinito perpetuarsi del ciclo della vita e della morte. Come
sostiene l’artista stessa: “…la carta, con la sua estrema fragilità e complessità, rappresenta la fine delle cose, finalizzata ad una continua rinascita.”
Da sempre l’artista si è interessata alle increspature e alle stropicciature della carta come materia prima, addirittura dei tessuti di vestiti che rievocano la presenza di un corpo al loro interno (Gente invisibile), ma soprattutto della carta come involucro di “altro”, pervasa dall’energia del contenuto e caratterizzata,
animata dalla sua memoria. Con gli origami il suo iperrealismo contaminato da spunti pop è finalmente giunto alla sua piena maturazione, divenendo il mezzo principale di un processo di concettualizzazione, di profonda riflessione
sugli strumenti della ricerca artistica, capaci di insospettabili metamorfosi, come, appunto, la carta, da sempre
utilizzata come semplice supporto bidimensionale per la stampa, la scrittura o il disegno.
Marica Fasoli è finalmente riuscita ad aprirla ad una dimensione più profonda.(Guendalina Belli)

Concetta De Pasquale
Paolo Medici nasce a Roma nel 1955. Ha frequentato come allievo per sete anni lo studio di Corrado Cagli e poi
quello di Giorgio de Chirico per uno stage di pittura.
Trova nella carta il compagno perfetto su cui sperimentare il "frottage", una tecnica a rilievo che impara ad utilizzare
con grande maestria e creatività, realizzando opere che, per la loro intensità e limpidezza, ai meno attenti potrebbero
sembrare dipinti ad olio. Paolo Medici, tuttavia, non ha mai preso in mano un pennello per creare le sue opere, tanto
meno per dipingere ad olio.
Se la tecnica che predilige è il frottage, che sfrutta lo sfregamento di pastelli a cera a olio su carta e talvolta su tela, il
tema delle sue opere è l'antico, a volte la storia o a volte il mito, vissuto non come sogno o nostalgia, ma come una
presenza certa e determinata.
Fin da giovanissimo inizia ad esporre e nel 1975 tenne la sua prima mostra personale presso la Galleria la Bòheme di
Roma. Frequenta gli studi di diversi artisti come Salvatore Provino, Giuseppe Bertolini, Angelo Canevari, Nuvolo
(Giorgio Ascani) dove assimila e perfeziona le tecniche della pittura, della scultura e della grafica.
Al suo attivo numerose mostre personali in musei, gallerie pubbliche e private in Italia e all'estero.
Si considera un realista emotivo. L'emozione è ciò che vuole rappresentare, il realismo è il suo modo di dipingere.
Trae ispirazione da ciò che vede attorno a sé, ma i suoi pensieri personali sono solo il punto di partenza per la sua
indagine sull'uomo e sulla sua condizione.
Paolo Medici è il ritrattista dell'anima che rappresenta nelle fisionomie, nei lineamenti dei volti, nei lampi degli sguardi e nelle pieghe delle labbra e nei piccoli solchi tracciati dal tempo.
I volti che ama ritrarre sono l'intensa trasfigurazione dell'anima che lo attraversa.