Il bene di Netanyahu contro il male palestinese

di Nino Gussio -

Netanyahu dice che a Gaza il bene, portato dall'esercito di Israele, combatte contro il male per la difesa delle democrazie di tutto il mondo. Dice inoltre che questa guerra è il momento della verità: vincere o cessare di esistere ma non dice che sarà desolante esistere circondati da rovine e da campi trasformati in cimiteri, non dice quante migliaia di vittime costerà agli inermi abitanti di Gaza, quanto odio inestirpabile si propagherà nel mondo islamico che coinvolgerà l'esistenza di tanti innocenti e quanta poca vergogna prova l'Occidente nell'appoggiare questa malsana vittoria del bene israeliano sul male della vita sconfitta dei palestinesi.

La pace conquistata con questi metodi è un corpo morto sulle braccia di Israele e ai funerali, con sfacciata ipocrisia, si accoderanno i leader degli Stati europei mentre gli USA faranno il servizio d'ordine; gli Stati antagonisti come la Turchia, l'Iran e la Russia, senza onore e senza autorità morale, aumenteranno altre inimicizie, altre violenze.

Popoli e Stati non sono la stessa cosa ma tra loro non vi è divaricazione nel difendere la pace e la vita, gli uni sono indifferenti e spesso acquiescenti, gli altri sostituiscono la morale con la realpolitik e criminalmente sono intenti ad imporre la supremazia dei loro interessi economici e politici. I Popoli, come l'Israeliano, non hanno diritto di celebrare le loro vittime se perpetuano le atrocità, come quelle della Shoah o di altre nefandezze. Il diritto alla vita, alla dignità sono assiomatici e non hanno bisogno di essere dimostrati e giustificati. Da ora prepariamoci ad avere una diversa visione del mondo e del bene per le future generazioni.