Dichiarazione del Comitato per la libertà accademica della Società per gli Studi sul Medio Oriente

Dichiarazione del Comitato per la libertà accademica della Società per gli Studi sul Medio Oriente

Dal 7 ottobre si assiste a una catastrofica escalation di violenza in Israele e nei Territori Occupati Palestinesi, iniziata con l’attacco terroristico da parte di Hamas e aggravata dai violenti bombardamenti da parte dell'esercito israeliano, dall’assedio totale della Striscia di Gaza e dall’ordine di trasferimento di 1.1 milioni di civili, verso quella che va configurandosi come un’imminente operazione via terra.
La Società per gli Studi sul Medio Oriente (SeSaMO), che dal 1995 raccoglie centinaia di studiose e studiosi italiani/e che si occupano di Medio Oriente, esprime la propria vicinanza alle socie e ai soci coinvolte/i nelle violenze in atto, direttamente o attraverso familiari e persone care.
In questo quadro drammatico, in Europa si delineano misure di limitazione della libertà di dibattito e di delegittimazione delle richieste di cessazione della violenza. Anche in Italia la solidarietà verso la popolazione civile palestinese, così come verso i movimenti di pace israeliani critici nei confronti delle politiche del governo del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, finisce sovente per essere identificata unilateralmente come una forma di sostegno a Hamas.
Il Comitato per la libertà accademica di SeSaMO promuove le libertà accademica e di parola e sostiene il diritto all’educazione di studentesse e studenti in Italia e nella regione mediorientale. Nell’incertezza che caratterizza le prossime ore, il Comitato condanna come scorretta e inadeguata a un dibattito che sia al servizio dell’opinione pubblica ogni tipo di informazione che presupponga una equivalenza tra un - inaccettabile - sostegno alle azioni di Hamas, da un lato, e, dall'altro, le richieste di un cessate il fuoco, del rilascio di ostaggi israeliani e dello scambio dei prigionieri. Queste stesse istanze sono sostenute da gruppi civili palestinesi, come pure da diverse associazioni israeliane per i diritti umani e da gruppi ebraici internazionali. Il Comitato sottolinea con forza, insieme a queste organizzazioni, che
Sede operativa: Università degli Studi di Torino c/o Dipartimento di Culture, Politica e Società
Campus Einaudi, Lungo Dora Siena 100, 10153 - Torino
Sede legale: Via Laura 48, 50121 – Firenze
la ricerca di un cessate il fuoco è nell’interesse della popolazione civile sia israeliana che palestinese.
Il clima politico italiano ed europeo è segnato da sviluppi allarmanti, come registrano in particolare le limitazioni imposte negli ultimi giorni al diritto di manifestare pacificamente o di dibattere pubblicamente la questione israelo-palestinese, o anche di esprimere solidarietà alla popolazione civile, ad esempio attraverso il divieto alle proteste imposto in Francia e Germania. Esprimiamo forte preoccupazione di fronte alla repressione di espressioni di solidarietà verso la popolazione palestinese.
Inoltre, l’equiparazione tra la violenza attuata da Hamas a quella nazista, operata dal Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, oltre a essere storicamente inaccurata, propone una disumanizzazione del nemico che è pericolosa in qualunque discorso politico e ancor più nell’attuale, delicatissimo, contesto.
Ora più che mai sono necessari un’informazione equilibrata e un dibattito informato e lucido su temi estremamente complessi che toccano il diritto internazionale e le sue violazioni, l’antisemitismo, l’islamofobia. Infine, il Comitato per la libertà accademica di SeSaMO condanna gli attacchi militari e il bombardamento di due università nella Striscia di Gaza – la Islamic University of Gaza e l’Università Al-Azhar – da parte dell’esercito israeliano ed esprime solidarietà alle colleghe, ai colleghi e alla popolazione studentesca.
Il Comitato per la libertà accademica di SeSaMO