FELICE SCALIA INCONTRA PAPA FRANCESCO
Giovedì 10 febbraio Padre Felice Scalia, conosciuto a Messina per la sua azione pastorale pluridecennale sempre attenta ai problemi sociali, è stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco; all’incontro era presente il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Questo incontro ci sembra il giusto riconoscimento per un percorso di fede coerente, caratterizzato da grande libertà di pensiero, profonda riflessione teologica e una voce semplice e ferma allo stesso tempo, che ha sempre esortato a vivere nella concretezza dei tempi la parola di Dio.
Felice Scalia è un sacerdote che ha sempre mantenuto accesa la speranza negli esiti del Concilio Ecumenico Vaticano II, anche nei lunghi periodi in cui, per la Chiesa stessa, attuare il cambiamento conciliare si è rivelato difficile e controverso. Proprio per questo è stato sempre in grande sintonia con Papa Francesco – non certo per la comune appartenenza all’ordine dei gesuiti – ma per la condivisa volontà di restituire la Chiesa alla fedeltà e alla centralità del Vangelo di Gesù, contro il devozionalismo disincarnato e il clericalismo.
Proprio nel suo ultimo libro “Povero Gesù”, Felice Scalia, da un lato, sottolinea l’importanza storica delle Encicliche Laudato sì e Fratelli tutti emanate da un Papa seriamente e profeticamente preoccupato per la Terra e per i suoi figli, “che spesso augura ai vecchi di avere sogni e ai giovani di essere profeti”; dall’altro, non evita di denunciare la parte del “sistema cattolicistico” che denigra Papa Bergoglio proprio perché in nome del Cristo del Vangelo non parla del bene della Chiesa ma del bene dell’umanità: “Crea fastidio anche a vederlo chi parla di giustizia sociale, di nonviolenza, del diritto alla vita e alla pace, di Chiesa dei poveri, di dialogo fra religioni, dei diritti degli ultimi, dell’egoismo miope dei paesi ricchi”. Se un Papa vuole che la Parola di Dio entri e trasformi la vita delle persone, diventa “l’uomo più pericoloso del mondo” e non invece quello che Scalia, con Bauman, definisce “il più grande dono offerto dalla Chiesa cristiana al mondo contemporaneo”.
L’impegno pastorale di padre Scalia, si svolge in diversi ambiti, principalmente nella Chiesa di Santa Maria della Scala, nel M.E.G. (Movimento Eucaristico Giovanile), nella Piccola Comunità Nuovi Orizzonti e nel gruppo Terra e Cielo. È membro del Consiglio presbiterale dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela. Laureato in filosofia, teologia e scienze dell’educazione, ha insegnato alla facoltà teologica dell’Italia meridionale e poi all’Istituto Superiore di Scienze umane e religiose di Messina. Per la rivista “Vita Pastorale” ha curato diversi dossier. Collabora con “Presbyteri”, “Horeb”, “Rivista del clero”, “Vita consacrata”, “Spirito e Vita”. Negli ultimi anni ha pubblicato con le Ed. La Meridiana: La teologia scomoda (2008), Il Cristo degli uomini liberi (2010) e Povero Gesù (2022).