Ponte: Appello per una riflessione

Baia dei Ciclopi - foto nuovosoldo.com

Buongiorno cari colleghi e colleghe di ogni ordine e grado che mi leggete. Abbiamo speso una vita per formare o tentare di formare i nostri alunni, con dedizione, passione, sacrifici e con remunerazioni irrisorie, considerato il gravoso compito che la società ci ha affidato (la formazione delle nuove generazioni), di cui una buona parte serviva a coprire le spese di viaggio o di permanenza nei vari luoghi di lavoro spesso diroccati e molto lontani, nella piena convinzione che perseguire nobili finalità riscatti alla fine da ogni fatica.

Il nostro compito non si può tuttavia esaurire dietro una cattedra poiché, io ritengo, quella della docenza una peculiarità, un marchio mi pregio di affermare, che ti accompagna per tutta la vita Un DOCENTE rimane sempre DOCENTE anche quando cammina per strada, anche dopo la pensione, ...

Ci sono tanti momenti nel quotidiano comune e fuori da esso in cui noi singolarmente e soprattutto coesi possiamo incidere spostando l'ago della bilancia su tante tematiche e problemi che agitano la nostra tormentata Società, in nome di quella giustizia, sapere, etica sociale e personale, valori condivisi e che ognuno di noi da sempre ha cercato con costanza e tenacia di inculcare ai propri alunni, aiutandoli a crescere come persone oltre che studenti.

Oggi, nel nostro martoriato Sud, ci viene proposta un'Opera, giudicata dai nostri governanti strategica e lungimirante: IL PONTE SULLO STRETTO, a mio avviso e non solo, esperti di indiscusso valore lo affermano ormai da molti anni, deleteria ed inutile poiché comporterà la distruzione di un patrimonio culturale ed ambientale unico al mondo: lo Stretto, BYPASSANDO drammaticamente le città di Messina, Reggio e Villa S. Giovanni,"novelle Ifigenie" in nome di interessi che le sovrastano, senza alcuna prospettiva di vero sviluppo per le nostre regioni, depresse e depredate, né di futuro per i nostri giovani. Non è distruggendo e facendo "circolare caoticamente moneta," necessaria invece per curare "ferite secolari", che si edifica anzi al contrario, perseguendo tale strada, alla fine ci si immiserisce ulteriormente come collettività.

A questo punto, con fiducia e speranza rivolgo un invito a tutti quei colleghi ma anche intellettuali e saggi che si ritrovano in questo messaggio ad esprimere pubblicamente in gruppi o singolarmente, attraverso gli strumenti che la nostra democrazia ci consente, - (articoli, riflessioni pubbliche, e con qualsiasi altra forma di comunicazione) il loro pensiero... Avviando un ampio dibattito. Insieme possiamo essere una forza immane. Non rinneghiamo la nostra vocazione pedagogica, permettendo che soltanto politici, lobbies, associazioni e quant'altro decidano del futuro dei nostri figli e del nostro Paese

Augurandomi un sollecito riscontro vi porgo i miei più cari saluti.

CETTINA LUPOI