Comunicato stampa di Giuliana Fiertler, candidata messinese alle Europee per Alleanza Verdi Sinistra, a nome di Europa Verde provincia di Messina

Comunicato stampa di Giuliana Fiertler, candidata messinese alle Europee per Alleanza Verdi  Sinistra, a nome di Europa Verde provincia di Messina

Voglio, innanzitutto, ringraziare il nostro capolista Leoluca Orlando per l’impegno profuso in questa tornata elettorale, che ha portato AVS a conquistare un risultato non scontato in Sicilia e in Sardegna.

Il mio personale ringraziamento va, quindi, a quanti mi hanno accordato la loro fiducia, ma anche a tutti coloro che hanno votato per gli altri candidati. Con il loro voto hanno infatti dimostrato che, insieme al forte sostegno alla battaglia “No Ponte” di cui io ho rappresentato le ragioni e le istanze nel corso della campagna elettorale, a Messina sono fortemente sentiti anche gli altri temi politici, che Alleanza Verdi e Sinistra ha, con coraggio, portato avanti.

Le 1161 preferenze accordate a Ilaria Salis testimoniano, infatti, quanto sia avvertito in città il valore democratico dell’antifascismo, della lotta al sovranismo illiberale e del rispetto dei diritti civili. Mentre le 1137 preferenze a Mimmo Lucano documentano l’adesione alle pratiche innovative di gestione dei fenomeni migratori, basate sull’accoglienza e sul rispetto umano.

A tutti voi va non solo il mio ringraziamento, ma anche l’invito a trasformare questo momento di condivisione di idee e di valori in un percorso di partecipazione politica per costruire il futuro della nostra città sulla giustizia sociale e ambientale.

Non possiamo, infatti, rassegnarci a vedere svilite e deturpate le potenzialità di Messina che, alcuni vogliono relegare al ruolo di città “sotto un ponte”, altri a quello di città di sosta di orde di croceristi, per lo più destinati ad altre mete o bighellonanti per le vie del centro, o a location di concerti e partite di Beach Volley in Piazza Duomo, come se mancassero le spiagge!

Per rimediare al degrado della nostra città, credo che vada portato avanti un progetto di sviluppo sostenibile, che parta dalla tutela e valorizzazione del patrimonio eco-paesaggistico e culturale e sia basato sulle prerogative dei suoi luoghi e contesti. L’opposto del modello di sviluppo già fallito nell’area, come in tutto il Sud, basato su cementificazione e grandi poli industriali e infrastrutturali, di cui il Ponte rappresenterebbe l’ultimo, inutile e dannoso, retaggio.----