La democrazia di prossimità

Beniamino Ciccotelli "Senza titolo" 2023 - olio su tela, cm 40 x 50

di Nino Gussio -

Questa riflessione nasce da un titolo di Avvenire che citava la democrazia di prossimità di cui l'autore ignorava l'esistenza ma ne ha elaborato il significato in modo del tutto personale.

Per superare l'antagonismo sociale e politico tra destra e sinistra che nei momenti più acuti fa' sembrare i cittadini nemici in casa propria ovvero nella propria patria sarebbe interessante e proficuo conoscere e praticare l'innovativa democrazia di prossimità.

Essere prossimi significa essere uniti e solidali condividendo diritti e doveri, vivere la libertà non come un privilegio, per cultura e benessere, dei più fortunati ma come un riscatto, una uscita dall'emarginazione, dalla povertà e da tutte le oppressioni.

Probabilmente l'idea di prossimità democratica è stata suggerita dal detto evangelico Ama il prossimo tuo come te stesso ed il primo atto d'amore è riconoscersi nelle reciproche libertà o uniti nella sua conquista.

Non è soltanto far si che l'amministrazione statale renda più agevole l'esistenza dei cittadini con i benefici e l'efficienza dei servizi, con la cura e con la protezione ambientale e sociale ma far si che la politica, l'economia siano dimensioni esistenziali e che siano subordinati a tutto ciò che attiene alla loro quotidianità; sia la gioia di vivere nella quiete quotidiana senza alcuna differenza di ruoli e di status il loro scopo e il loro orientamento.

Detto così non sembra niente di nuovo, sono almeno duemila anni che si aspira ad una società universale fondata sull'amore ma quella che finora ha trionfato è dell'homo hominis lupus nonostante le belle costituzioni.

Finora tutte le gestioni degli stati hanno mirato al mantenimento del potere imperniato sull'imperio delle leggi che se sono uguali in modo indiscriminato non rendono giustizia ai più deboli e su l'arbitrio economico del profitto, della speculazione finanziaria che distribuisce i ricchi dividendi soprattutto ad una minoranza e che crea forme di lavoro iniquo, fino allo schiavismo, povertà endemiche, guerre e devastazione ambientale.

In nuce democrazia di prossimità significherebbe prima di tutto l'uomo che è centrale nell'umanesimo laico e cristiano e potrebbe anche essere il suo slogan. Viviamo in tempi bui dominati dalla violenza e si è tentati di chiuderci nella cinica indifferenza rassegnati a vivere chiusi nel proprio egoismo e vivere le relazioni sociali e interpersonali da liberi e uguali appare come un sogno, un'utopia di una minoranza di illusi.

Ma ciò che è sembrato e sembra irrealizzabile matura lentamente nelle coscienze e diventa comune sentire; solo la vecchia politica tuttora dominante non lo sente arrivare.

Tutto si trasforma, tutto evolve perché niente vuole morire per sempre e se oggi la maggioranza degli italiani sembra di essere in uno stato di inedia morale, se gran parte degli europei sembra che vogliono oscurare la parte luminosa della loro civiltà e se il mondo sta coltivando la tentazione del cupio dissolvi non dobbiamo perdere la speranza, la fiducia che il cambiamento è possibile, è nelle cose create, è nelle vicende umane.