Attacco alla democrazia

Attacco alla democrazia

di Giovanni Tomasello -

Soprattutto in questo 2024 stiamo assistendo in varie parti d'Europa e del mondo (e il ballottaggio di domenica prossima in Francia sarà il triste epilogo) ad un rigurgito anti democratico che ripone nei sentimenti antisemiti, fascistoidi, nazistoidi, rievocativi di una fase storica che credevamo fosse terminata da tempo, espletati da una fascia sociale come i giovani di Fratelli d'Italia che nella coraggiosa inchiesta giornalistica di Fanpage appaiono come soggetti volutamente non consapevoli delle loro azioni ma votati ad una violenza cieca pur di imporre i loro assurdi credi. Domani in Francia, a novembre in America, qualora, come purtroppo si pensa, vincessero gli estremismi, assisteremmo ad un capovolgimento del sistema politico mondiale così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Più pericoloso, secondo me, dei tempi in cui il globo era diviso dalla "cortina di ferro" che vedeva da un lato l'Unione Sovietica e il suo potere su gran parte dell'Europa Orientale e dall'altro lato gli Stati Uniti d'America e l'Occidente che con l'apporto della NATO e dell'O.N.U. fungeva da scudo alla democrazia.

Ma tutto questo ormai è superato. Da un lato adesso abbiamo la Russia di Putin che vuole imporre a tutti i costi il suo predominio su ciò che di democratico (ormai poco) rimane nel mondo, e dall'altro una America che con la vittoria quasi certa di Trump scardinerà per sempre quello che costituiva (con un Biden malconcio ma pur sempre democratico) un argine all'estremismo dittatoriale che Putin vuole imporre al mondo.

In questa triste situazione le parole del nostro Presidente della Repubblica alla Settimana Sociale dei Cattolici tenutasi a Trieste lo scorso 3 Luglio, risuonano profetiche quando parla di DEMOCRAZIA, ricordando che "le dittature del Novecento l'hanno identificata come un nemico da battere. Gli uomini liberi ne hanno fatto una bandiera. Non vi è dibattito in cui non venga invocata a conforto della propria posizione. Un tessuto che gli avversari della democrazia pretenderebbero logoro. Si è persino giunti -incalza Mattarella - ad affermare che libertà e democrazia siano opponibili tra loro, con quest'ultima artatamente utilizzabile come limitazione della prima.

Cosa ne fa l'ossatura -interroga il Capo dello Stato -che sorregge il corpo delle nostre istituzioni e la vita civile della nostra comunità? E' un interrogativo che ha accompagnato e accompagna il progresso dell'Italia e dell'Europa. Alexis de Tocqueville affermava che "una democrazia senz'anima è destinata ad implodere, non per gli aspetti formali naturalmente, bensì per i contenuti valoriali venuti meno".

La democrazia, in altri termini, - continua Mattarella - non si esaurisce nelle sue norme di funzionamento, perché, come affermava Norberto Bobbio - "le condizioni minime della democrazia sono esigenti: generalità e uguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine e non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possono violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze".

Ed infine, vorrei citare le parole del nostro Presidente che si rifanno all'incipit di questo articolo sui cambiamenti che l'ordine democratico sta subendo in questi ultimi tempi.

"Nel cambiamento d'epoca che ci è dato di vivere avvertiamo tutta la difficoltà, e a volte un certo affanno, nel funzionamento delle democrazie. Oggi constatiamo criticità inedite, che si aggiungono a problemi più antichi.

LA DEMOCRAZIA NON E' MAI CONQUISTATA PER SEMPRE.

Anzi, il succedersi delle diverse condizioni storiche e delle loro mutevoli caratteristiche, ne richiede un attento, costante inveramento.

Nella complessità delle società contemporanee, a criticità conosciute, che mettono a rischio la vita degli Stati e delle comunità, si aggiungono nuovi rischi epocali: quelli ambientali e climatici, sanitari, finanziari, oltre che sfide indotte dalla digitalizzazione e dall'intelligenza artificiale.

LE NOSTRE APPAIONO SEMPRE PIU' SOCIETA' DEL RISCHIO, A FRONTEGGIARE IL QUALE SI DISEGNANO, TALORA, SOLUZIONI TECNOCRATICHE".

Questo pensiero di Sergio Mattarella lo amplificherei aggiungendo che in Italia si sta scegliendo la pericolosa strada dell'"uomo solo al comando", o dovremmo dire della "donna sola al comando" che scardina i principi democratici insiti nella nostra Costituzione e si crea una "soluzione dittatoriale" ma molto più infima del vecchio fascismo, perché messa in atto da una compagine governativa (vedi la Lega di Salvini) che non perde tempo ad attaccare il nostro Presidente della Repubblica determinando quella scia di rivalsa per troppo tempo sopita ma che adesso una parte del popolo italiano ha servito su un piatto d'argento (con il voto del 2022) che ha legittimato questo cambiamento che può essere fermato ma a patto che il popolo italiano capisca che tornare indietro ad un regime antidemocratico non fa il bene della comunità e impone un sistema di vita dove la libertà è compromessa camuffata da autoritarismo becero e sottile che pian piano esce fuori sempre più prepotente.