Morte del piccolo Vincenzo, in azione i carabinieri del Ris di Messina

Morte del piccolo Vincenzo, in azione i carabinieri del Ris di Messina
Sulla morte del piccolo Vincenzo caduto nel pozzo artesiano in quel di Palazzolo
Acreide, ieri nella fattoria in contrada Falabia (posta sotto sequestro) si sono recati i
carabinieri del Reparto
Investigazioni Scientifiche di Messina per
eseguire, su disposizione del Procuratore
Capo Sabrina Gambino, che con il “sostituto” Davide Viscardi sta
coordinando le indagini per ulteriori e più
approfonditi rilievi
scientifici nel pozzo
artesiano dentro il quale è precipitato il bambino che, secondo
quanto emerso dai
primi riscontri dell’autopsia, sarebbe poi

annegato. Al sopralluogo hanno partecipato,
oltre agli inquirenti,
anche i legali della
parte offesa, costituita
dai genitori di Vincenzo, e quelli della difesa
del proprietario dell’azienda agricola e presidente della locale
sezione dell’Anfass, e
delle otto educatrici,
tutti iscritti nel registro
degli indagati i quali
saranno chiamati a
dare riscontro alle dichiarazioni rese in
questa prima fase
dell’inchiesta, dagli
indagati e dalle persone informate dei fatti
per consentire alle
parti in causa di partecipare agli atti giudiziari irripetibili, necessari
per fare piena luce
sulla dinamica dell’incidente.
L’esito dei rilievi scientifici daranno agli inquirenti un quadro ancor
più aderente alla realtà
su quanto accaduto giovedì scorso in

quella fattoria didattica
dove un gruppo di una
ventina di ragazzi si
trovava per animare il
Grest e stabilire se vi
siano state responsabilità in capo agli indagati che, al momento,

devono rispondere, a
vario titolo, del reato
di omicidio colposo. Le
indagini sono a tutto
tondo e comprendono

anche la verifica sui
tempi dell’arrivo dei
soccorsi.
Oltre al proprietario del
terreno su cui è stato
realizzato il pozzo, Giuseppe Giardina, che
è anche il presidente
dell’associazione che
gestiva il grest, sono
finiti nel registro degli
indagati gli otto accompagnatori del gruppo
di ragazzini che stava
facendo una gita in una
fattoria didattica. Tra
loro anche Carmela
Caligiore, la volontaria
di 54 anni che, dopo
aver visto il piccolo Vincenzo Lantieri precipitare, ha tentato invano
di salvarlo scendendo
per i gradini in mattoni
che si trovano all’ingresso del pozzo.