Cum panis

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di Nino Gussio -

Nessuno dei nostri attuali governanti osa accusare i magistrati, che tutelano, in base alle leggi dell'UE i migranti, di agire da cristiani ma di essere comunisti, cioè sabotatori di questo planetario sistema politico-economico che discrimina e opera con efferata violenza.

Per la maggioranza dei cattolici essere cristiani è come dirsi umani con tutti i limiti e le colpe connaturati alla specie; il mondo è una valle di lacrime e gli umani più sfortunati soffrano, piangono e muoiano nel luogo dove la malasorte gli ha assegnato di nascere, senza disturbare chi, poco cristianamente, si trincera dietro il proprio egoismo, dietro le proprie paure e pregiudizi.

I nostri governanti e i loro supporter ignorano, come tutti i tiepidi e contraddittori cristiani, il fondamentale comandamento di Gesù che è l'amore per la vita e per il suo creatore.

I comunisti, di ispirazione marxista, non pretendono di amare il prossimo più di sé stessi, sanno che il bene e il male sono opera esclusiva dell'uomo e che bisogna agire, unirsi per costruire un mondo di pace, di libertà e di giustizia, magari con la violenza rivoluzionaria essendo noi umani capaci solo di poco amore non sufficiente a cambiare la situazione di questo atroce mondo.

I comunisti tra loro si chiamano compagni che etimologicamente significa cum panis ovvero voler dividere il pane con tutti perché uguali. I fascisti, cari a gran parte dei componenti di questo governo, si chiamano camerati, come se fossero soldati acquartierati nelle caserme da cui uscire armati per combattere il nemico e sottometterlo.

Sappiamo bene che nel passato i comunisti non hanno dato una buona prova di sé, come del resto i cristiani ma entrambi, nonostante tutto, costituiscono una possibilità, una speranza per un mondo che accoglierà tutti gli umani in unica famiglia.