Da Azovstal verso Masada?
Forse sono andati via tutti i civili, forse è rimasto un migliaio di soldati e miliziani: in qualche modo da Azovstal, acciaieria di Mariupol, si uscirà (ammesso che non siano i russi a ritirarsi). Una delle strade percorribili dagli assediati porta direttamente a Masada, né a Kiev né a Mosca. Per portare a Kiev i soldati e miliziani asserragliati a Mariupol ci sarebbe bisogno di una controffensiva ucraina, che rompa l’assedio. Per portarli a Mosca sui mezzi russi dovrebbero esser presi vivi, per poterli esibire poi imperialisticamente sulla Piazza Rossa e davanti alle telecamere. Terza ipotesi: una sortita in massa armi in pugno, con relativa carneficina, d’ambedue le parti, lungo il perimetro dell’acciaieria.
Resta la via per Masada. Se tengono fede alle loro dichiarazioni - "La resa per noi è inaccettabile" – quei mille soldati e miliziani fanno profilare appunto la “soluzione Masada”. Gli storici e gli archeologi sono ancora al lavoro su quell’episodio bellico del 73 dopo Cristo e i dubbi su come andarono realmente le cose rimangono alti. Ma intanto se ne è fatto un mito, fondativo per lo Stato che ha Masada entro i suoi confini.
Allo stesso modo Azovstal potrebbe costituire – nell’ipotesi Masada – un mito fondativo per lo Stato dalla bandiera gialla e blu. Quei soldati e miliziani entrerebbero nell’epopea nazionale. La scelta è nelle loro mani.
Ma guardate che razza di sragionamenti porta il clima bellicista che ci circonda! Essere contro la guerra, essere pacifisti comporta però una resistenza, civile e umana, razionale e sofferta, anche allo sragionamento.