Ponte sullo Stretto: Breve e necessaria riflessione

di Antonino Risitano (Professore e Ingegnere)

“Questi politici”, tutti d’accordo, hanno deciso di “osare”. Hanno pensato e organizzato di trovare qualcuno che si potesse caricare delle eventuali loro responsabilità. Quindi: per decreto dispongono la commissione scientifica che si sarebbe dovuta nominare entro il 30 giugno 2023.

Non riuscendo a trovare nessuno (la commissione fino ad oggi non è venuta fuori) decretano di eliminare i limiti alle retribuzioni per esperti e dirigenti. Ma, ancora oggi, (son passati circa dieci giorni) niente commissione scientifica. Si deduce, che nemmeno questo richiamo è stato, fino ad ora, sufficiente ad invogliare i veri esperti a rendersi disponibili. In subordine, sempre “Questi politici”, si inventano un comitato, un tavolo di lavoro, per discutere e pianificare non si capisce cosa, visto che, secondo quanto sempre da loro sostenuto, tutto era già stato definito e pianificato.

Tutti, politici e dirigenti vari, ci dicono, ci ripetono, che si sta lavorando al progetto esecutivo, a cui, per decreto, avrebbe dovuto dare il proprio contributo la commissione scientifica che, come prima detto, ancora non esiste.

E allora, tirando le somme: un progetto esecutivo non esiste e non potrà venir fuori prima della nomina della commissione scientifica. Una commissione scientifica a cui, qualora il ponte fosse stato sicuro, tutti gli esperti avrebbero voluto partecipare. Una commissione voluta da politici e amministratori per una struttura a rischio (vedi “osare” di Salvini, “sfida” di Salini) per la quale non si riesce ancora, nemmeno con ultrasettantenni, a “combinare”.

In realtà, Chi sponsorizza il ponte ad una campata sta toccando con mano le difficoltà già in fase di progetto esecutivo. Tuttavia, continua a cercare mezzi, tavoli di lavoro; continua ad inventare date per un qualcosa che tecnicamente non si può realizzare. Può essere un plastico e magari il “monumento dello stretto” ma non può essere mai un ponte.

Da come stanno andando le cose, sembra che chi oggi vuole il ponte (che non si può realizzare) sa già che si potrà arrivare, non ad 1 monumento ma solo a 2 monumenti: le due torri alte 400 m sulle due sponde, le quali, in sicurezza e affidabilità, non si potranno mai collegare. Ma per i posteri si troverà la giustificazione: si chiameranno Scilla e Cariddi e si dirà che solo e solo per i due miti Omerici sono state realizzate.

Io ritorno su quanto dettato dalle mie competenze. Il collegamento fra le due grandi torri non si farà mai perché al di là di tutti gli studi in galleria del vento, validi e di qualità, i cavi che dovrebbero sostenere tutto (impalcato e carichi mobili), se dimensionati secondo norma (e non al di fuori delle norme con solo responsabilità dei progettisti) non daranno mai quella affidabilità adeguata alle condizioni ambientali dello stretto di Messina.

Essendo, io, per un ponte sicuro, l’unica soluzione possibile che io vedo è quella, già proposta, delle tre campate. Soluzione che, con la scusa della fretta, Tutti (destra, sinistra, grossi, piccoli, alti, bassi) vogliono evitare. In altre parole, al di là della sicurezza, Tutti in coro: “facciamo in fretta perché in questo affare ci voglio essere anch’io".