Ponte sullo stretto: Con questi 9 si parte ma non si arriva
(Breve riflessione in riferimento anche alla nota del 9 settembre 2023)

"Dallo Stretto al Canale" - foto nuovosoldo.com
di Prof. Ing. Antonino Risitano -
E’ finita a tarallucci e vino. Chi se l’è cantata per 20 anni dando pareri e consulenze (remunerate direttamente o anche attraverso convenzioni con Enti di appartenenza) ora viene chiamato per gli assoli.
E sì, con tre mesi di ritardo, non trovando esperti che avrebbero dovuto prendersi la responsabilità (secondo l’art, 4 del DL 31.03.2023 – art. 4 comma 6)* di tutte le attività di supporto e pareri sul progetto definitivo, esecutivo e varianti, si va, in modo illegittimo (in relazione all’art. 4 comma 6 del DL richiamato) a ripescare chi praticamente non può dire di no. Non possono dire di no perché , fino ad ora nel loro campo di competenze, han detto di si: Si, per me si può fare. Tanti per me si può fare che raccolti ed ammucchiati, porteranno ad un progetto esecutivo di cui ci sarà, poi il solito (i soliti) ex dipendenti della ditta costruttrice (sempre ultra settantenni) che metterà (metteranno) quella firma che in caso di ricerca di responsabilità, proteggerà i vari solisti.
Io ho sempre sostenuto che degli esperti indipendenti, come il decreto richiamato vorrebbe, non avrebbero mai dato parere favorevole per la realizzazione di una struttura per cui non esistono condizioni tecniche per renderla esercibile. Purtroppo non mi sono sbagliato.
Però, ho ancora una speranza. Se si imporrà ai solisti scelti di assumersi responsabilità globali, ovvero, coofirmare con uguali responsabilità del progettista (dei progettisti) nominati, il progetto esecutivo rimarrà per altri 20 anni , almeno, nel cassetto delle ditta costruttrice che, ovviamente, per l’importanza e le competenze, già possiede.
In altre parole, i solisti dovrebbero fare banda con il maestro prendendosi, in ugual peso, le responsabilità e scaricando, così, chi per questo, ha tolto i lacci alle borse delle remunerazioni.
Come diceva qualcuno: “a pensar male spesso si azzecca”.
Io penso e ipotizzo che la non presenza in questa commissione dei più scientificamente e tecnicamente quotati e fattivi studiosi (solo come esempio proff. Diana, Zasso e altri) dipenda dal fatto che la commissione, diventando illegittima per l’art. 4, abbia indotto i più attenti e con maggiore esperienza, a non essere coinvolti in eventuali problemi legali amministrativi.
Potrebbe anche dipendere da altre ragioni più tecniche che sarebbe interessante conoscere.
Io, da parte mia, ho sempre sostenuto che il ponte ad una campata non sarà mai sicuro ed affidabile, fra l’altro, anche per il difficile mantenimento delle condizioni iniziali nel tempo (vedi ponte Morandi). Non so, se come me altri studiosi, lo abbiano, magari, potuto pensare.
E ancora penso: chissà quanti altri professionisti ed esperti hanno rifiutato di andare in questa commissione che visti i nominativi poteva essere definita in meno di una settimana.
Comunque sia, per un motivo o per un altro, coloro che si sono messi da parte hanno dimostrato, anche con questa azione, di essere i migliori. Hanno usato la stessa logica ingegneristica che ha permesso loro di dare contributi tecnicamente e scientificamente importanti nel progetto definitivo.
Per meglio chiarire, se si imponesse ai solisti (valorosi esperti nei loro settori) di condividere le responsabilità con tutte e 9 le loro firme, assieme a quella del progettista responsabile, sul progetto esecutivo che verrà loro presentato, lo stesso ritornerebbe nel cassetto. Ed in questo caso, pure se venissero per lo stesso lavoro pagati due volte, dal punto di vista pratico (non dal punto di vista legale , amministrativo) ben venga: avrebbero svolto il loro compito con saggezza e competenza, anche se in ritardo.
Sull’aspetto tecnico per cui si dovrebbe arrivare ad un tale risultato, non mi voglio soffermare. Lo ho già espresso molte volte in modo più completo e qualcuno degli strettamente interessati mi accusa di essere ripetitivo ed “usato” dai No Ponte.
Comunque per non essere frainteso, confermo quanto decine di volte ripetuto: non sono un “No Ponte”, sono un “Si ponte” ma sicuro e affidabile. E per non tradire le mie competenze ripeto: se vengono rispettate le norme per i cavi soggetti a carichi dinamici, essi possono reggere ma non in sicurezza, ovvero per il progettista il ponte ad una campata non sarebbe tecnicamente fattibile.
*Art. 4 comma 6
«6. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti si provvede alla costituzione, con oneri a carico della societa' concessionaria, di un Comitato scientifico, con compiti di consulenza tecnica, anche ai fini della supervisione e dell'indirizzo delle attivita’ tecniche progettuali. Il Comitato scientifico opera secondo principi di autonomia e indipendenza ed esprime, in particolare, parere al Consiglio di amministrazione della societa’ in ordine al progetto definitivo ed esecutivo dell'opera e delle varianti. Il Comitato scientifico e' composto da 9 membri, scelti tra soggetti dotati di adeguata specializzazione ed esperienza.»;