Un balcone a tre piazze

Un balcone a tre piazze

di Francesco Saija -

L’11 gennaio, all’interno del cartellone di prosa, è stato presentato al “Vittorio Emanuele”, lo spettacolo “Balcone a tre piazze”, scritto da Mirko Setaro e Francesco Velonà per la regia di Pino L’Abbate.

Una commedia che si svolge nell’antivigilia di Natale in una Napoli (per la verità inverosimile) bloccata e isolata dal resto d’Italia da una spaventosa bufera. Mezzi di trasporto, treni e aerei stanno naturalmente fermi, mentre la bufera imperversa, e i piani di tutti i protagonisti della farsesca opera teatrale vanno completamente sconvolti.

Anche se vi sarà un lieto fine, viene compromesso il viaggio del protagonista principale Alfredo (un preside napoletano) con la moglie Valeria (una farmacista milanese con la quale è separato da 6 mesi). Per Alfredo il viaggio sarebbe stato importante al fine di riprendere i rapporti con la moglie.

Ma vengono anche sconvolti i piani di un amante, di una moglie traditrice, del marito “cornuto” e di un rapinatore da strapazzo.

Si tratta di storie piuttosto banali che comunque suscitano le risate a comando come avviene negli spettacolo televisivi di intrattenimento.

La commedia (più lunga rispetto agli spettacoli televisivi) si svolge in una camera di una casa borghese e dal balcone (detto a tre piazze) arrivano i protagonisti delle varie storie cosiddette comiche.

Lo spettacolo si fonda su tre personaggi principali che sono il bravo attore (nel suo genere) Biagio Izzo, che interpreta il preside Alfredo, la moglie Valeria, interpretata da Carla Ferraro e l’amante della vicina di casa Riccardo, interpretato da Mario Porfito che non riesco a vedere nel ruolo del playboy.

Altri personaggi sono Michele (marito tradito), interpretato da Roberto Giordano, la moglie di Michele, la venezuelana Elis, interpretata da Adele Vitale e lo strano ladro o rapinatore che è l’attore Ciro Pauciullo.

A reggere la commedia, che spesso scade nella farsa, è l’attore Biagio Izzo, molto conosciuto dal pubblico televisivo.

Devo confessare che questo tipo di comicità (di origine televisiva) personalmente non mi appassiona e non mi convince. L’ambientazione napoletana della commedia si comprende solo per l’accento napoletano di alcuni protagonisti. Nulla a che vedere con la comicità del Teatro napoletano classico ma anche contemporaneo.

Il pubblico numerosissimo (tutti i posti esauriti in ogni ordine) ha continuato a ridere e applaudire durante tutto lo spettacolo. Il pubblico ha sempre ragione. Ma è proprio vero?