Agitare la Costituzione e non sbandierare l’amor di patria
di Nino Gussio -
Dovrebbe essere preminente dibattere, per cercare soluzioni con mezzi e modi adeguati, quello che propone Landini per la salute economica e sociale di noi italiani se il lavoro è il senso e la base di essere comunità. Invece sono le futilità personalistiche che dominano il dibattito politico.
La mancanza di coraggio, di lungimiranza di coloro che ci governano aliena il coinvolgimento dei cittadini che sfiduciati e rassegnati lasciano che il degrado civile avanzi. Un rapporto di fiducia e di collaborazione tra noi cittadini, il parlamento e il governo è necessario per essere parte attiva in tutte le istituzioni e le relazioni che esprimono l'appartenenza e l'identità nazionali che si articolano nella ricerca del bene comune. Ma in questo ferale agosto il silenzio degli sbadati, degli indifferenti appare come una presenza inquietante; la siccità in Sicilia e in tutto il Meridione sembra una banalità occasionale e non la sistematica incuria di chi governa perché i voti si prendono non per capacità gestionali ma per cordate di potere.
Tornando all'intervista di Landini dovrebbe essere evidente che si difende il lavoro avendo come fatto ovvio la convinzione che non deve essere finalizzato a produrre ricchezze personali e di casta, non deve essere assoggettato agli interessi e alle strategie finanziarie ma avendo valenza etica e necessità esistenziali il suo scopo è crescita economica e dignità sociale per tutti.
La nostra Costituzione dovrebbe essere anche un vademecum morale da tenere ben presente quotidianamente. Non solo la libertà personale ma anche i servizi, il lavoro hanno assoluta preminenza per una società solidale e progressiva. Se la vita, non solo per principi ideali è un bene supremo ma lo è per ferrea realtà, deve essere tutelata, migliorata in modo capillare, non massivo.
All'infanzia, alla giovinezza si deve provvedere con mezzi e modi più che adeguati affinché ogni bambino, ogni ragazzo possa sentirsi ben strutturato nella personalità e grato di appartenere a un'Italia pacificata, inclusiva, libera e solidale.
L'amor di patria non si sbandiera, non è un'ideologia da contrapporre, è un riconoscersi cittadini del mondo con la propria storia e con le proprie peculiarità.
La struttura economica, la dignità del lavoro siano il banco di prova della nostra democrazia. Tutti i poteri hanno una struttura verticistica tendente a fuorviare, a nascondere interessi e risorse in contrasto con le esigenze e le aspettative dei popoli (basta ricordare l'enorme spesa militare), quella orizzontale è trasparente, equa e impegna la partecipazione personale e fa sì che la democrazia si liberi dal caos degli interessi contrapposti, dai privilegi elitari e diventi casa accogliente per tutti.