Vi seppelliremo con le risate
di Nino Gussio -
Dire a coloro che ci governano che la pace è l'unica cosa sensata per la convivenza fraterna tra i popoli dimostra la nostra ostinazione nell'amare la vita e nel volerne avere cura, ma poiché non ci ascoltano dimostra una disperazione latente e un incongruo patetismo.
Sarebbe forse più utile, più liberatorio usare l'ironia, come ad esempio incentivare le loro stragi, le loro devastazioni con un plauso oceanico fingendo che i loro arbitri, le loro violenze sono necessari e fanno la storia, non la resistenza quotidiana e la vittoria contro i mali che da sempre ci affliggono.
Ma ormai gestire gli stati e la loro attuale potenza militare particolarmente letale è una forma di criminalità universalmente istituzionalizzata. Per i criminali di stato il detto latino "Ridendo mores castigat" non è valido; la logica del dominio, dell'inimicizia fratricida occupa interamente la loro mente.
I popoli dovrebbero ridere non quando i re sono nudi ma quando sono armati. Purtroppo i popoli non hanno il riso come una manifestazione di attiva partecipazione contro i soprusi e le violenze e per riprendere a vivere nella quotidianità asciugano presto le lacrime e dei mali subiti cancellano le tracce.
L'ironia è la virtù, poco praticata, degli inermi, degli sconfitti, una forma di disperazione da non esibire.