FLC CGIL MILANO e FLC CGIL LOMBARDIA: “Il potere val bene una messa”

Milano - foto nuovosoldo.com (M.R.)

La vicenda che arriva dall'Iqbal Masih di Pioltello attraversa un dibattito che rischia di polarizzare le posizioni travisando l'atto legittimo del consiglio di istituto di decidere la chiusura della scuola il 10 aprile, giorno della fine del Ramadan.

Dietro la decisione della scuola, vi è la considerazione di un dato di fatto, cioè lo svuotamento delle classi in occasione della fine del Ramadan, dovuto ad una presenza significativa di studenti di religione musulmana che festeggiano la fine del mese di digiuno. È un dato presente in diverse realtà del territorio milanese e lombardo e da cui probabilmente non si dovrebbe più prescindere.

Coraggiosamente la scuola ha pensato di affrontare la realtà con un atto di forte carattere simbolico, che riconosce il diritto di ragazze e ragazzi di sentirsi riconosciuti nel paese in cui vivono e di cui o sono già cittadini o lo diventeranno. Dietro questa scelta non c'è alcuna sfida, ma la volontà di costruire ponti e non muri. Si leggono in queste ore di minacce arrivate al preside, si leggono commenti sopra le righe di ministri della Repubblica che dichiarano che non si possono inventare feste, tralasciando però il punto centrale, cioè l'autonomia scolastica che rende legittima la decisione. Una decisione condivisa da docenti e genitori, tanto che si è anticipato l'avvio delle lezioni. Dov'è allora il problema? Il problema è comunque sottolineare quanto non è riportato in Costituzione, perché fortunatamente il nostro è uno stato laico e quindi si muove nel rispetto di tutte le fedi presenti. Altro elemento di non poco conto è di nuovo il bullismo istituzionale a cui stiamo assistendo in questi mesi che somiglia molto a chi ha il pallone e decide chi può e chi non può giocare, ma cari ministri la democrazia non è una partita di pallone, per cui sarebbe bene utilizzare toni consoni all'agire democratico che tanto sacrificio è costato. Oggi, la federazione dei lavoratori della conoscenza è vicina alla comunità educante e democratica dell'iqbal Masih e sostiene la legittimità di quella decisione. Del resto, se le manganellate sono divenute educative, se il gravemente insufficiente ad un bambino di sei anni è un modo per fare comprendere il proprio fallimento o se la filiera tecnologico-professionale è la soluzione all'abbandono scolastico, chiaramente nessuna altra risposta poteva venire dal governo. Noi però non ci stiamo, noi siamo comunità educante ed insegniamo il rispetto per gli altri, spirito critico e soprattutto l'allenamento del pensiero divergente. Effettivamente troppo per chi ci sta governando che divide il paese tra buoni e cattivi, facendo rientrare gli evasori tra i primi ed i poveri tra i secondi. In ogni caso, caro ministro Valditara la invitiamo nelle nostre scuole, nelle scuole dell'accoglienza e della cooperazione, provi a passare qualche ora con le maestre ed i maestri che per dare una possibilità a tutti portano avanti anche cinque programmazioni diverse. Vuole sapere perché? Perché come la Repubblica dell'art 3, così la scuola lavora ogni giorno per rimuovere ostacoli. Che la pace sia con lei caro ministro!

 

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